matrice passiva

La più economica tra le tecnologie per produrre display a colori per i notebook. Si basa sull'uso di cristalli liquidi e di filtri a colori che influenzano il passaggio della luce artificiale prodotta da un elemento di retroilluminazione. Ha lo svantaggio di produrre immagini poco luminose e difficili da vedere quando si osserva lo schermo da una certa angolazione e non direttamente di fronte. Presenta anche aloni che prolungano le linee orizzontali e verticali presenti sullo schermo. Non riesce a visualizzare bene immagini in rapido movimento, come il mouse che lascia la scia oppure scompare per poi riapparire quando nel punto in cui lo abbiamo fermato (effetto sottomarino). Vedi anche dual scan. Si dice passiva poichè non è in grado di mantenere nel tempo le informazioni da visualizzare e richiede l'esistenza di un campo elettrico per formare l'immagine, una riga alla volta, immagine che inizia subito a dissolversi quando il campo elettrico passa ad attivare la riga successiva. Hanno un tempo di risposta di 300 millisecondi, contro i 50 millisecondi della matrice attiva, e offrono un contrasto di 30:1 contro il 150-200:1 ottenibile con un display a matrice attiva.

Glossario dei termini dell'informatica a cura di Roberto Mazzoni
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