100Base-TX
100 Mbps banda base su doppino ritorto a due coppie (100 Mbps Baseband Twisted pair X)

Una versione di Fast Ethernet che funziona su doppino ritorto di categoria 5 (più pregiato) usando due coppie di doppino, una per inviare e una per ricevere i dati da ciascuna workstation. Costituisce il metodo di trasmissione tipico delle reti Fast Ethernet, oltre che il più conveniente, inoltre è l'unica a consentire trasmissioni full duplex su doppino a 100 Mbps.Nel 1995 Ethernet ha concluso un altro gradino nella sua evoluzione tecnologica superando per la prima volta la barriera dei 10 Mbps. La rete risultante si chiama 100Base-T a indicare che funziona a 100 Mbps in banda base su doppino ritorto. La topologia elettrica rimane quella classica di Ethernet: un bus su cui transitano tutti i segnali di tutte le stazioni collegate. La topologia fisica è una stella identica a quella delle reti 10Base-T. Anzi è possibile utilizzare lo stesso cablaggio a condizione di tenere sotto controllo le distanze complessive. Il sistema di accesso è il classico CSMA/CD e anche il metodo di trasmissione non cambia, salvo per il fatto che qui si lavora con una velocità dieci volte maggiore. Il nome semplificato di questa nuova tecnologia è Fast Ethernet, a sottolineare che non è altro che una versione velocizzata dell'Ethernet 10Base-T originale. Chiunque sappia usare e configurare quest'ultima è automaticamente anche in grado di realizzare una rete Fast Ethernet. Persino la lunghezza del cavo che collega la stazione di lavoro al concentratore rimane immutata: 100 metri, quel che cambia è la "profondità" della rete che in questo caso non può avere più di tre segmenti e più di due ripetitori, con una distanza massima tra un ripetitore (hub) e l'altro di soli cinque metri, distanza che può aumentare, a patto di non superare il massimo di 205 metri di diametro della rete (lunghezza complessiva). La versione più diffusa in assoluto di Fast Ethernet è la 100Base-TX che impiega due coppie di coppino di categoria 5, una per trasmettere e una per ricevere, imitando completamente il funzionamento della cugina 10Base-T.Esistono tuttavia alcune aziende che hanno cablato con cavo in categoria
3, perfettamente idoneo per 10Base-T, e che non se la sentono di rifare
tutto daccapo. Per questi signori è stata inventata una versione
particolare di Fast Ethernet che si chiama 100Base-T4 e che impiega
quattro coppie invece di due. Tre di queste coppie vengono utilizzate
alternativamente per ricevere e trasmettere, mentre una serve per
convogliare i segnali di servizio. Le tolleranze di velocità imposte da
questo cavo economico sono rispettate attraverso la compressione delle
informazioni e la loro suddivisione sui tre canali ciascuno dei quali
convoglia 25 Mbps. All'altro estremo i canali vengono ricomposti e
decompressi recuperando i 100 Mps originali. La tecnica non è delle più se
mplici e sono anche pochi i fornitori che offrono schede e hub predisposti
per questo genere di funzionamento. In prospettiva sarà sempre meno
conveniente usare il sistema 100Base-T4 poichè gli hub e le schede
100Base-TX continueranno a scendere di prezzo, grazie alle economie di
scala che derivano dal rapido allargarsi del mercato, mentre i prodotti
100Base-T4 rimarranno più o meno stazionari e la differenza di prezzo
finirà per pesare a favore del ricablaggio. Per inciso, diciamo che chi
volesse a tutti i costi conservare il cablaggio in categoria 3 e volesse
comunque migrare l'intera azienda verso i 100 Mbps potrebbe scegliere
l'alternativa 100VG-AnyLAN proposta da HP. Il beneficio di usare solo
100Base-T si riflette anche sulla tecnologia degli hub. A differenza di
quel che avviene nel mondo 10Base-T dove gli hub sono tutti uguali dal
punto di vista dello standard, nel mondo Fast Ethernet ne esistono due
classi.

I ripetitori o hub di Classe I servono a interconnettere tra loro diversi
mezzi trasmissivi e in particolare stazioni che usano la tecnologia
100Base-T4 e stazioni che usano la tecnologia 100Base-TX. Dovendo tradurre
fra diverse modalità di trasmissione, il ripetitore deve convertire in
digitale tutti i segnali entranti e quindi ricodificarli nel modo
appropriato prima di trasmetterli sull'altra porta. Questa operazione di
traduzione, per quanto semplice, introduce un ritardo di propagazione e
impedisce che sulla stessa rete ci sia un secondo hub. Perciò le reti che
usano hub di Classe I devono necessariamente ridursi a un solo hub e hanno
un diametro massimo di 200 metri. I ripetitori di Classe II nascono invece
per funzionare solo con apparati di tipo omogeneo. Quasi tutti gestiscono
solo interfacce di tipo 100Base-TX. La caratteristica di questa classe è
quella di consentire la presenza del secondo hub in cascata.

Le regole di cablaggio diventano perciò 3-2 con apparati di Classe II e
2-1 con apparati Classe I. Questo significa che nel primo caso possono
esistere fino a tre segmenti consecutivi con due hub in cascata, nel
secondo i segmenti sono solo due con un singolo hub. Oggi le schede Fast
Ethernet di marca costano poco di più delle analoghe versioni 10Base-T e
anche gli hub stanno diventando abbastanza economici, diventa perciò
possibile creare gruppi di lavoro tra loro omogenei che condividano una
velocità di 100 Mbps anzichè di 10 Mbps. Le macchine Pentium da 133 MHz e
oltre traggono grande beneficio dalla presenza di schede pci Fast Ethernet
e riescono a lavorare anche a 60 Mbps su un segmento di rete poco
affollato. La soluzione tipica consiste nel prendere hub da 8 porte e nel
riunire in questo gruppo quelle macchine che sviluppano il maggiore
traffico sulla rete. Naturalmente da qualche parte servirà uno switch che
integri il resto della rete che ancora funziona a 10 Mbps con questo
troncone a 100 Mbps.

Lo switch è anche utile per aumentare le dimensioni della rete Fast
Ethernet visto che, con uno switch al centro, le dimensioni raddoppiano e
si arriva a 410 metri di distanza tra una stazione e l'altra. Lo switch
10/100 è anche la soluzione migliore per utilizzare al meglio la versione
in fibra ottica di Fast Ethernet, denominata 100Base-FX. Infatti, usando
la fibra per collegare l'hub allo switch si aumenta il diametro
complessivo della rete anche se in modo marginale (vedi l'illustrazione).
Il vero beneficio deriva dall'usare la fibra per collegare tra loro due
switch entrambi con almeno una porta 100Base-FX. In tal caso infatti si
arriva a una distanza di 420 metri che è paragonabile al percorso di
segmento delle vecchie reti 10Base-5 e che può tornare utile in edifici
molto grandi e all'interno dei complessi manifatturieri.

Un altro impiego di Fast Ethernet consiste nel montare una o due schede a
100 Mbps all'interno del server centrale dell'azienda e nel collegare
quest'ultimo a uno switch 10/100 che smisti tutto il traffico dei vari
segmenti (vedi ancora l'illustrazione intitolata "segment switching"). Qui
la necessità di ricablare è ridotta al minimo e i benefici sono
elevatissimi, a condizione naturalmente che il server sia abbastanza
veloce, in termini di dischi e cpu, da reggere tale ritmo. Una delle
peculiarità interessanti di Fast Ethernet è la capacità di autonegoziare
la velocità di connessione. Questo significa che potete acquistare già
oggi schede Fast Ethernet e utilizzarle su una rete 10Base-T convenzionale
e queste riconosceranno automaticamente di trovarsi su un segmento a 10
Mbps e si comporteranno di conseguenza. Non appena le collegherete a una
porta a 100 passeranno automaticamente alla nuova velocità. Non tutte le
schede in realtà sono in grado di eseguire il passaggio in automatico e
qualcuna richiede un intervento manuale di configurazione via software, in
ogni caso l'impiego nelle due modalità è quasi sempre possibile. Anche
gli switch 10/100 vengono spesso dotati di porte a riconoscimento
automatico. L'auto-negotiation, questo è il nome inglese di tale funzione,
comprende anche il riconoscimento automatico della trasmissione full
duplex rispetto alla tradizionale trasmissione half duplex.






Glossario dei termini dell'informatica a cura di Roberto Mazzoni
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