OpenDoc

Un'architettura per documento composito adottata da Apple, IBM, Novell e altri al fine di consentire l'inserimento nel singolo documento di dati di tipo eterogeneo (testo, grafica, suono, eccetera). OpenDoc Nasce come alternativa alla tecnologia OLE di Microsoft. Alla pari di quest'ultimo anche OpenDoc prevede un collegamento alle applicazioni che hanno creato il dato registrato nel documento, ma prevede anche l'uso di moduli software minori, chiamati part handler (gestori di parti), per modificare il dato in modo più agile. Per esempio, invece di caricare l'intera applicazione che ha generato un documento di testo, si può richiamare un part handler che ne modifichi il contenuto indipendentemente dalla provenienza. I menu cambiano automaticamente quando si passa su una particolare parte del documento, attivando gli strumenti necessari per una sua eventuale modifica. OpenDoc chiama parti le varie componenti abbinate al documento, mentre OLE le chiama oggetti o controlli (vedi OCX). Le parti di OpenDoc sono in ogni caso oggetti ossia componenti software capaci di eseguire una specifica funzione.OpenDoc può incorporare gli oggetti OLE 2.0 nei propri documenti. Alla pari di OLE, OpenDoc gestisce sia componenti incapsulati (embedded) sia componenti esterni ai quali il documento è collegato (linking).OLE dispone di un numero maggiore di strumenti di sviluppo, adotta una migliore strategia di distribuzione degli oggetti e offre un buon controllo delle versioni e della sicurezza. OpenDoc definisce in modo più chiaro le caratteristiche del documento composito e gestisce altrettanto bene i contenitori e gli oggetti di OLE 2.0, tuttavia non dispone di protezioni sulle transazioni e di un servizio di autenticazione con cui identificare con sicurezza gli oggetti (parti) coinvolti in una determinata operazione.

Glossario dei termini dell'informatica a cura di Roberto Mazzoni
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