PCM
modulazione di impulsi in codice (Pulse Code Modulation)

Metodo per convertire un segnale analogico (voce o suono) in un segnale digitale. Si comincia col campionare l'ampiezza del segnale telefonico che trasporta la voce. Tale operazione si chiama PAM (Pulse Amplitude Modulation) e produce un campione che viene quindi codificato con un numero binario composto da zero e uno. Tale campione può quindi essere trasferito in forma digitale beneficiando della maggiore efficienza che questa modalità comporta, della possibilità di riunire su un singolo canale le conversazioni di numerosi utenti e del fatto che, trattandosi di valori binari, il segnale risente molto poco degli effetti di attenuazione e di distorsione che invece contraddistinguono la trasmissione analogica.In genere la frequenza di campionamento è doppia rispetto a quella del segnale da campionare, e per la voce il valore ottimale è di 8.000 campioni al secondo. La necessità di avere un doppio passaggio di codifica deriva dal fatto che la PAM produce segnali digitali di ampiezza variabile, ma di durata identica che sono, in pratica, soggetti a distorsione se trasmessi. Ecco perchè ogni impulso rappresentante un campione viene ulteriormente codificato come gruppo di cifre binarie che hanno solo due livelli di ampiezza (0 e 1). Una norma del CCITT consiglia che ogni campione sia costituito da un codice a 8 bit, perciò un canale vocale, dopo la codifica digitale, si trasforma in un flusso trasmissivo di 64 Kbit per secondo.

Glossario dei termini dell'informatica a cura di Roberto Mazzoni
Tutti i diritti riservati