DHCP
protocollo di configurazione dinamica dell'indirizzo di host (Dynamic Host Configuration Protocol)

Un metodo dinamico usato per assegnare automaticamente gli indirizzi IP alle singole stazioni di lavoro in modo da evitare che esistano indirizzi "orfani" che restano inutilizzati e così da semplificare il lavoro di configurazione della rete. In fase di avvio, ogni stazione invia un broadcast al server DHCP locale e riceve in risposta un indirizzo IP. Costituisce una versione ampliata del BOOTP (Boot Protocol), con il quale è compatibile.Il server fornisce il primo indirizzo disponibile e indica anche il periodo di tempo per cui tale indirizzo resterà valido (periodo di cessione - lease duration). In un ambiente dove il TCP/IP rappresenta il protocollo maggiormente utilizzato, il periodo di cessione può essere anche di un anno, in ambienti dove invece questo protocollo viene utilizzato solo sporadicamente, il periodo di cessione sarà di un giorno. Il DHCP è particolarmente utile per la connessione saltuaria di notebook e di apparecchiature mobili che si collegano alla rete da locazioni fisiche variabili. L'impiego di questa tecnica può comportare problemi su una LAN virtuale che usi l'indirizzo IP della macchina per instaurare il circuito virtuale, visto che la potenziale modifica automatica dell'indirizzo scompagina l'assetto della LAN virtuale. Le specifiche di questo protocollo sono state riportate originariamente nell'RFC 1531 e poi nell'RFC 2131. Le modalità d'interazione con il BOOTP sono riportate nell'RFC 1534.

Glossario dei termini dell'informatica a cura di Roberto Mazzoni
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